Francesco Fassbinder

Racconti, poesie, critiche di Francesco Santoro

sabato 14 dicembre 2013

Dialogo sull’ispirazione


Su di un balcone di una grande città nelle prime ore del mattino.
B – A che punto sei?

A – Oggi non ho molta ispirazione.

B – Come mai?

A – Dovrei parlare più di inspirazione.

B – Vale a dire?

A – Ciò che immetti, ciò che immetti letteralmente nei polmoni e attraverso i globuli trasportato dal sangue giunge dal cuore al cervello.

B – Penso di afferrare.

A – Più respiri puramente e in profondità, più puoi espirare, esprimerti con più scioltezza e naturalezza.

B – Dovremmo trasferirci in campagna.

A – L’importante è alzarsi presto, prima di tutti gli altri, la mattina, andare a letto presto la sera, nutrirsi bene, con coscienza giudizio e parsimonia, così da espellere nel modo migliore e il più velocemente possibile le scorie già presenti.

B – Scorie.

A – Sì, ciò che si frammette nostro malgrado tra il pensiero e l’espressione, più la via è libera, più l’espressione è pura, indeterminata.

B – Noi respiriamo perennemente benzina carburata.

A – E’ vero. Non possono che venirne fuori altri gas, altri liquidi, il nero dell’inchiostro misto al rosso del sangue, non siamo che filtri. Oggi mi sento trasparente, non assorbo, né carburo, non brucio, nulla rimane, per questo non ho ispirazione.

B – Eppure qualche traccia di ciò che ti attraversa resterà… traspare, si nota dal tuo sguardo, dal tuo andamento, i movimenti dicono tutto, o quasi…

A – E’ l’ambiente a influenzarmi, a influenzarci, basta anche un suono inatteso, un rumore perentorio, che sei già da un’altra parte, una zona magari nella quale non sei mai stato. Da lì, lontano o vicino, distante o prossimo, emetti un grido o un sussulto, comunichi, se hai qualcosa da dire…

B – Occorrono le orecchie che ti ascoltino, che abbiano voglia… come dire predisposte o pronte alla sorpresa.

A – Si ode una voce se la voce la si ha dentro, spesso nel sogno sostituisco la bocca con un orecchio…

B - …attraversato da immagini…

A - …da immagini, sensazioni trasparenti che si mescolano al mio essere e inventano una suggestione come nei dipinti di Picabia di quel periodo…

B - …sovrapposizioni trasparenti per creare nuove forme…

A - …intersezioni del caso… di notte è più facile.

B – E’ più facile se si ama, soprattutto di notte…

A – Sì, ma non rimane niente, al mattino ti senti leggero, sfiori l’estinzione, l’inesistenza…

B – E’ che se hai volato di notte continui a farlo durante il resto della giornata…

Il traffico giù in strada aumenta, anidride carbonica, particelle sottili, salgono verso il cielo, appannano la sua superficie.

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