Francesco Fassbinder

Racconti, poesie, critiche di Francesco Santoro

mercoledì 19 giugno 2013

Dialogo su La grande bellezza di Sorrentino




Due del mattino, per le strade di Polignano a mare e in auto.


A – è un grande regista

B – silenzio

A – un film melanconico

B – nostalgico

A – B  silenzio

A – non parlava di noi

B – è vero, ma anche loro sono delle persone, persone pensanti, in movimento, che amano e soffrono, qualcuno di loro conosce la morte, come la vita

A – la loro vita

B – la vita

A – B  silenzio, partono in macchina, direzione ovest

B – melanconico, ma anche nostalgico

A – erano tutti grassi

B – sono attori, quando vogliono dimagriscono

A – per ora sono grassi

B – la Ferilli ha un gran fisico

A – me la sogno di notte

B – Herlizca?

A – un grande attore

B – ha interpretato magnificamente la contraddizione dell’uomo di Chiesa. Non solo. Il suo personaggio rappresenta l’ipocrisia della Chiesa, di certa Chiesa, la parte nera, oscura

A – un grande attore

B – un grande attore. Il riferimento principale del film è Fellini, il ritratto di una dolce vita in decadenza, se non già morta, come se i cadaveri dell’incendio fossero ancora fumanti

A – e Servillo respira il fumo

B – a pieni polmoni

A – ma cos’è questa grande bellezza?

B – l’utopia o la verità. A seconda di cosa scegli, di cosa sei

A – la verità

B – la ricerca e il ritorno a l’età mitica del primo amore, della visione del primo amore e della bellezza. L’odore. L’odore della bellezza

A – anche quello ha respirato a pieni polmoni

B – meno male, altrimenti non avrebbe scritto quel romanzo

A – ricordi il titolo?

B – no

A – la Santa?

B – la Santa rappresenta sì la povertà, la semplicità, la devozione, lo spirito della terra, ma soprattutto la compassione. La compassione per quelle esistenze. Le esistenze della mondanità romana d’inizio millennio

A – Roma è bella

B – sempre. A me non ha mai deluso

A – io non la conosco

B – meno male. Ti mette in difficoltà con te stesso, vuole sapere subito cosa sei. Pretende. Piena di storia, accadimenti, diversità, poteri

A – la Nana?

B – bisogna sempre avere un’amica e confidente, poi quando è il tuo datore di lavoro, tanto meglio

A – altri riferimenti?

B – Pasolini, in certi momenti, in maniera molto sottile, soprattutto nella scelta di alcune location. Poco o niente di politico

A – bella la luce

B – la luce di Roma. Anche alcune immagini aldilà di Fellini. L’immagine che mi ha colpito di più è stata quella del passaggio in macchina di notte della donna

A – non la ricordo
B – e quella del calciatore

A – a me non ha detto niente di nuovo

B – che cosa?

A – il film

B – in realtà, neanche a me. Respiri di decadenza, con la possibilità di amare ancora. Di vivere per il piacere di vivere. Abbastanza fine a se stesso. Senza un senso preciso. Forse la grande bellezza. Il sogno

A – Flaubert

B – Flaubert, Proust, Celine

A – tu chi scegli?

B – Celine, per sempre.

A – B  silenzio

B – troppe pubblicità, Martini, Citroen…, troppa ostentazione, in realtà si tratta della vita che si ritrovano a vivere

A – com’è che la vodka è volgare?

B – di bassa lega. Si fa dalle patate e ritorna nelle patate

A – è buona però

B – io non la bevo più. È russa. Preferisco leggere Dostoevskij, ma questo è un altro discorso. Anche Garrone lo preferisco, mi è più vicino, ma questo è ancora un altro discorso

A – grande Servillo

B – è un Attore. E un uomo

A – ma quelli fanno quella vita?

B – in parte credo di sì

A – ne hai compassione?

B – non tanto, non sono un santo, mi piace ciò che fanno

A – lo scriverà poi il libro

B – il libro è già il film

La macchina sfreccia oltre cento in direzione ovest, seguita a nord da una mezza luna con vicino una stella.


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